Startup innovative 2025: cosa cambia con la nuova circolare ministeriale

Se gestite una startup innovativa o state pensando di crearne una, mettetevi comodi: sono arrivate novità importanti da parte del Ministero che riguardano proprio le regole per chiamarsi “startup innovativa” e restare nella sezione speciale del Registro delle Imprese.

So che le leggi e le circolari possono sembrare roba “da commercialista” – ed è vero, ma fidatevi: questa volta vale la pena capire come cambiano le regole del gioco, perché impattano direttamente sulle chance di crescere e accedere ai vantaggi che conoscete (e che magari avete già sfruttato).

Ho letto attentamente la nuova circolare ministeriale appena uscita: vi aiuto qui sotto a decifrarla con parole semplici e dritte al punto, senza troppi tecnicismi.

Pronti a scoprire cosa c’è di nuovo per la vostra startup? Let’s go!

In questi ultimi mesi sono arrivate importanti novità per le startup innovative, introdotte dalla Legge 193 del 16 dicembre 2024 e chiarite da una recente circolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

1. Nuova definizione di startup innovativa: cosa cambia

La legge modifica la definizione delle startup innovative con quattro novità principali:

  • La startup deve obbligatoriamente essere una PMI secondo la definizione europea (piccola o media impresa);
  • Non può avere come attività prevalente la consulenza o l’agenzia;
  • La permanenza nel registro speciale può essere estesa da 3 a 5 anni se si rispettano requisiti aggiuntivi;
  • La permanenza può essere ulteriormente prorogata oltre i 5 anni fino a un massimo di 9 anni (con estensioni biennali) per le aziende in fase di scale-up.

2. Chi può iscriversi o rimanere nella sezione speciale startup

Per iscriversi o mantenere lo status, la startup dovrà:

  • Essere inquadrata come PMI (piccola o media impresa) tenendo conto delle imprese collegate o associate secondo le regole europee;
  • Dimostrare un valore della produzione annua non superiore a 5 milioni di euro;
  • Garantire che la sua attività prevalente non sia consulenza o agenzia (sono esclusi, ad esempio, i codici Ateco di consulenza imprenditoriale o altre attività professionali specifiche).

3. Adeguamenti e tempistiche per le startup già iscritte

Per le startup già iscritte alla sezione speciale:

  • Se sono iscritte da meno di 18 mesi, hanno 6 mesi in più dopo il terzo anno per dimostrare il possesso dei nuovi requisiti;
  • Se sono iscritte da più di 18 mesi, il tempo concesso è di 12 mesi dopo il terzo anno;
  • In entrambi i casi, se la dichiarazione di conferma non viene presentata entro i termini, la startup perde lo status;
  • Le imprese che superano i 5 anni dalla costituzione senza rispettare i nuovi requisiti dovranno uscire dalla sezione speciale;
  • La proroga straordinaria di 12 mesi per la pandemia (che estendeva il limite da 60 a 72 mesi dalla costituzione) è scaduta alla data del 18 dicembre 2024.

4. Requisiti per estendere la permanenza oltre il terzo anno

Dopo i primi 3 anni, per rimanere fino a 5 anni nella sezione speciale, la startup deve rispettare almeno uno tra questi requisiti:

  • Spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 25% del valore della produzione;
  • Non meno di un brevetto depositato e registrato;
  • Altri parametri specifici indicati dalla normativa.

Superati i 5 anni, si può chiedere una ulteriore proroga biennale (fino a un massimo di 4 anni complessivi di proroga) dimostrando almeno uno di questi due nuovi requisiti:

  • Aumento di capitale superiore a 1 milione di euro da parte di investitori istituzionali (OICR);
  • Incremento dei ricavi superiore al 100% rispetto all’anno precedente.

5. Cosa fare per evitare la perdita dello status

Vi raccomando di:

  • Monitorare con attenzione il rispetto dei nuovi requisiti, soprattutto quelli relativi a soglia di fatturato, attività prevalente, e spese in R&S;
  • Tenere pronta tutta la documentazione richiesta per le autocertificazioni annuali, che saranno richieste per il mantenimento dello status;
  • Seguire le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni di conferma, fondamentali per non perdere l’iscrizione nella sezione speciale;
  • Pianificare la crescita considerando i nuovi limiti temporali e i requisiti di scale-up.

In conclusione

La normativa aggiornata mira a garantire che lo status di startup innovativa sia riservato a realtà davvero con caratteristiche tecnologiche e di crescita significative, evitando abusi.

Il cambiamento offre però anche nuove opportunità, soprattutto per chi punta al salto di qualità verso la fase scale-up, con durate più estese di permanenza e strumenti di crescita come l’ingresso di investitori qualificati.

Se volete, posso aiutarvi a verificare che la vostra startup rispetti i nuovi criteri e prepararvi per tempo ad adempiere a obblighi e autocertificazioni.

L’innovazione va ben pianificata: solo così diventa una leva reale per la crescita.